mercoledì 15 febbraio 2017

E il naufragar m'è orrendo in questo sugo (di seppia)

Tempus fugit, etiam sepia.

Amici e amiche degli sport acquatici anche a tavola, benvenuti su Orrori da Mangiare, il blog che non ti dà il permesso di fare il bagno se non sono trascorse 4 ore dall'ultimo pasto.






Iniziamo questo post facendo luce su di una questione importantissima. E cioè che questo è un sugo di seppia. Okay?

Naturalmente, dato il colore dell’abbondante liquido che vedete in foto, non abbiamo preso in considerazione l’inchiostro che custodisce al suo interno, ma ci siamo (ahinoi) soffermati solo sulla seppia nella sua ignuda purezza.

A sostegno della nostra affermazione, ecco gli ingredienti di questo Alfa e Omega dei sughi a base di cefalopodi.

Ve lo trascriviamo per intero, pregandovi di tenere alta la concentrazione, poiché questa lista potrebbe mettere in difficoltà la vostra memoria. Siete pronti? Fate un bel respiro:
- aglio
- olio
- salsa (il quantitativo utile a riempire un acquario di media proporzione)
- seppie (eh sì)
- sale (il sale marino è preferibile, così la seppia può acclimatarsi meglio)



Adagiate 5 seppie in un acquario colmo di salsa di pomodoro, metteteci un filo d’olio, che sta bene su tutto, e uno spicchio d’aglio.

Trasportate l’acquario su un fornello a gas da esterni e portate a bollore.

Potrà accadere che le mansuete bestiole, con l’eccessivo aumento della temperatura, tentino la fuga. Cercate di convincerle a restare dentro, magari aumentando la salinità del sugo, facendo loro credere che stiano nuotando nell’oceano, oppure spaventatele indossando un costume da squalo.

Dopo 60 minuti di torture, spegnete il fornello, indossate una muta da sub o il costume da palombaro dei primi del 900 che avete sfoggiato a Carnevale l’anno scorso, e recatevi nelle profondità del vostro acquario di salsa, e se non sono fuggite approfittando di un vostro attimo di distrazione, le seppie dovrebbero giacere esanimi sul fondo. Anzi, sul fondale.

Se trovate i molli corpicini, ecco che vi sarete guadagnati il secondo; se invece sono fuggite, vi tocca abbondare coi cavatelli e fingere di portare in tavola un piatto unico.

Mi raccomando, non fate i salutisti quando non serve, se dovete condire la vostra pasta non lesinate, annegatela pure, i bambini saranno felici di mangiarla se costruirete assieme a loro anche delle piccole barchette di carta da far galleggiare sul pelo del sugo.

_chico

                     


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