mercoledì 18 gennaio 2017

Nuova vita per la melanzana vegana: grazie, Orrori da Mangiare!

Tutti dovremmo avere una seconda possibilità, anche questa melanzana vegana.

Nemici dell’abbandono, odiatori della solitudine e attivisti dell’amore reciproco, finalmente una buona notizia! Era dai tempi della guarigione del cane Palla che non si leggeva sul web una novella così lieta!
Non stiamo più nella pelle, anche perché la pelle è carne e noi siamo pieni d’amore green.




Una foodblogger veg ha preparato questa tenera melanzana, stufandola nel pomodoro e cipolla, riempiendola con cura di un burger di verdure e semi di zucca e richiudendo infine i lembi con frammenti di stuzzicadenti.
Fin qui tutto okay -direte a questo punto, che male c'è a giocare un po' a fare il Dottor Frankenstein con una melanzana? Lo facciamo tutti. Ma dovete sapere che quella non era una melanzana qualsiasi, perchè la foodblogger e la melanzana avevano trascorso tanto tempo assieme, scambiandosi amore puro e sincera lealtà.

Chiunque di voi abbia una melanzana vegana, sa già di cosa parliamo.
Una melanzana vegana non ti giudica se hai i capelli scomposti, o se gli abiti che indossi sono troppo modesti, lei ti vede per quello che sei: un fottuto serbatoio d’amore, un silos gigantesco colmo di coccole e vocine.

Ma un infausto giorno la foodblogger, pressata dai mille impegni domestici, da quelli amorosi e dal suo imminente parto plurigemellare, prese una decisione che ci raggela il sangue nelle vene: disfarsi dell’ignara melanzana!
Si chiedeva -Come potrò occuparmene quando i nascituri saranno per casa e avranno bisogno continuamente di me? Mio marito lavora tutto il giorno e non poteva soffrila già da principio! Ahimè!

Tra una lagrima e l’altra, la melanzana era già sul sedile della sua utilitaria, espressiva e gioiosa come sempre, non poteva immaginare quali vette il tradimento può raggiungere nell’essere umano! E soprattutto in una foodblogger.
E così, fu abbandonata sul ciglio di una stradina di campagna.
Sarebbe rimasta ancora lì se non avesse avuto la fortuna di incontrare noi di Orrori.




Dapprincipio pensammo che fosse giusto tenerla in stallo da Wasabi, ma al lunedì, mercoledì e venerdì frequenta un corso di Katana avanzata (nella foto il suo Maestro in mutande, Camillo), al martedì, giovedì e sabato un corso di algebra applicata alle mani monche e domenica si vede con un tizio hawaiano di origini vietnamite chiamato Sam-An-Toh. Evitate la facile ironia, Wasabi si irrita come niente.

Così, quando ho incrociato l’espressione disillusa della melanzana ho esclamato - La tengo io raga, è una creatura che mi amerà così come sono: disoccupato e peloso.

Ora siamo qui, insieme, e vi facciamo ciao ciao con la manina. La mia. Pelosa.

_chico


                        





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