martedì 4 novembre 2014

La crostata di torba: quando il terriccio diventa ghiotto.

Click per ingrandire. Vedrete che spettacolo!
Salve amici del "famolo strano", oggi vogliamo parlarvi dell'ammore libbero, l'amore più puro che sia possibile provare...
Si, l'amore: quello per Madre Terra, se vi sentite inguaribili discendenti dell'età dell'Acquario; o quello per Pacha Mama, se siete sostenitori del frikkettonaggio mistico azteco, o ancora per Gaia, se siete degli inguaribili olistici o paladini della letteratura sci-fi e combattete il lato oscuro della forza. 

Non importa a quale filone apparteniate, tanto si sta parlando sempre della stessa cosa: la Terra.
Amiamola, è l'unico pianeta che ci è stato donato, non avremo un'altra possibilità se la vita qui dovesse fallire!
 
La soluzione che ci si presenta è unica e sola: doniamoci anima e corpo (soprattutto corpo) all'amore erotico per la zolla, baciamo il compost, limoniamo con la torba, ristabiliamo un rapporto carnale e viscerale con la nostra origine, perdinci!

Imparare a cucinare la terra, considerato l'alto scopo che stiamo perseguendo, è il primo passo verso la vostra rivoluzione psico-fisica, ecco perchè ci sembra doveroso condividere questa crostata di terriccio con voi, amici, affinchè ritroviate anche voi il vero senso della vita!

Mano alle vanghe, dunque, e procuriamoci un po' di ingredienti per il nostro dolce: il terriccio in giardino andrà più che bene, come anche la terra dei vasi sul balcone: tutto fa brodo, anzi dolce!

Ecco la nostra reazione alla ricetta, in un video diretto ed esplicativo. Noi siamo quelli con la barba, la ricetta è quello che ci mena di brutto.

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